Protocollo IPv6: che cos’è e a cosa serve

il protocollo fondamentale per lavorare con le reti informatiche è il Protocollo IP. Tutto quello raccontato fino ad oggi in queste pagine riguarda il così detto Protocollo-IP versione 4 detto anche IPv4. Fino ad oggi tutto funziona bene e senza problemi. Ma c’è un problema!!

Sappiamo che una delle regole fondamentali del Protocollo IPv4 è che ogni PC raggiungibile in rete deve avere un “indirizzo IP” formato da 32 bit. Se facciamo un po di conti con 32 bit possiamo rappresentare massimo 2 elevato alla 32 numeri cioè 4.294.967.296. Questo vuol dire una cosa molto importante: non possiamo collegare alla rete mondiale più di 4.294.967.296 dispositivi.

La brutta notizia è che questo numero è quasi stato raggiunto. Cosa significa? Significa che fra qualche anno finiremo gli indirizzi IP disponibili per collegare altri dispositivi alla rete mondiale Internet. Cosa facciamo?

Ci inventiamo un nuovo protocollo (IPv6 appunto) che non ha più uno spazio di indirizzamento di 32 bit ma di 128. Dunque i nostri dispositivi “collegabili” alla rete mondiale diventano 2 elevato alla 128. Quanti sono? Davvero tantissimi!!!!! Per avere un’idea prendiamo una frase da wikipedia:

per ogni metro quadrato di superficie terrestre, ci sono 655.570.793.348.866.943.898.599 indirizzi IPv6 unici (cioè 655.571 miliardi di miliardi o 655 triliardi), ma solo 0,000007 IPv4 (cioè solo 7 IPv4 ogni milione di metri quadrati)

In pratica abbiamo 10 elevato alla 30 indirizzi IPv6 per ogni abitante della terra!!!!!

Insomma possiamo affermare che con l’introduzione di IPv6 abbiamo definitivamente risolto il problema dell’esaurimento degli indirizzi IP.

La prospettiva a cui ci introduce l’IPv6 è un Internet globale in cui non esistono più reti o host nascosti. Teoricamente tutti gli host potranno essere raggiunti e fornire servizi “server”.

Fino qui tutto bello, il problema da affrontare è che TUTTI i servizi devono essere configurati per usare l’IPv6. Durante il periodo di transizione (già iniziato e che non sappiamo quanto durerà) ovviamente devono funzionare entrambi. Le conseguenze di questo?

  • Avete controllato che il vostro firewall supporta anche IPv6?
  • IPv6 è già una realtà, usare internet come se non esistesse può creare problemi importanti.

Ovviamente ci sono moltissimi vantaggi oltre che la disponibilità praticamente infinita di nuovi indirizzi IP. Vantaggi che cercheremo di affrontare più in la in altri post dedicati ad IPv6.

Se vogliamo un piccolo approfondimento molto tecnico, questa è l’intestazione del nuovo pacchetto IPv6:

Siccome in questo post non faremo una trattazione specificatamente tecnica del protocollo IPv6, la prima parte dell’intestazione non la commentiamo, se qualcuno è interessato può cercare su internet c’è tantissima documentazione. Evidenziamo solo i due campi di indirizzi: Sorgente e Destinazione di 128 bit come ci aspettavamo.

Formato dell’indirizzo IPv6

Il formato dell’indirizzo IPv6 è:

X:X:X:X:X:X:X:X

Dove X è un campo da 16 bit in notazione esadecimale.
Ad esempio:

2001:0000:1234:0000:0000:00D0:ABCD:0532

Il valore dell’indirizzo è indipendente dalle maiuscole o minuscole.

Gli zero a sinistra di ogni numero si possono omettere, dunque il numero di prima può essere scritto anche scritto in questo modo:

2001:0:1234:0:0:D0:ABCD:532

Un’altra regola che possiamo usare dice che campi successivi di 0 sono rappresentati da :: ma questo possiamo farlo solo una volta. L’indirizzo di sopra è dunque possibile scriverlo anche in questo modo:

2001:0:1234::D0:ABCD:532

Siccome possiamo scriverlo solo una volta non c’è possibilità di confondersi, la seguente notazione, infatti, non è corretta:

2001::1234::D0:ABCD:532

Altri esempi:

  • 2001:760:2:0:0:0:0:0 => 2001:760:2::
  • FF02:0:0:0:0:0:0:1 => FF02::1
  • 0:0:0:0:0:0:0:1 => ::1
  • 0:0:0:0:0:0:0:0 => ::

Alcuni indirizzi non possono essere utilizzati perchè riservati, l’elenco possiamo trovarlo qui:

http://www.iana.org/assignments/ipv6-address-space/ipv6-address-space.xhtml

IPv6 è già operativo da molto tempo.

Anche se tutto sembra così complesso, IPv6 è già pienamente implementato in tantissimi dispositivi ed ovviamente anche nel sistema operativo Windows. Se guardiamo nelle proprietà della nostra scheda di rete troveremo le proprietà della configurazione IPv6:

In questo caso si dice che il sistema operativo Windows è “dual stack” perchè esegue contemporaneamente i due protocolli IPv4 ed IPv6. Se provi ad eseguire il comando: “ipconfig” nel prompt dei comandi di Windows con l’IPv6 abilitato come in figura, vedrai un risultato del genere:

Si vede che oltre all’indirizzo IPv4, Windows provvede ad assegnare alla scheda di rete anche l’IPv6. L’indirizzo IPv6 assegnato automaticamente si chiama Indirizzo Unicast Link-Local, vedremo più avanti nei prossimi posto cosa significa.

Come dicevo prima, considerando che queste configurazioni IPv6 vengono fatte in automatico, è sicuramente importante tenerle in considerazione, altrimenti potremmo configurare importanti misure di sicurezza su IPv4 e lasciare libero spazio di vulnerabilità con IPv6.